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Nel campo delle riviste di argomento elettrico in Italia per lungo tempo mancò un periodico specializzato, anche se già nel 1877 vide la luce la prima rivista dedicata alle applicazioni dell’elettricità, «L’elettricista. Rivista mensuale», edita a Firenze e diretta da Lamberto Cappanera. A essa diedero il loro contributo fisici importanti come Giovanni Cantoni, Angelo Secchi, Augusto Righi. La rivista di Cappanera era evidentemente un’impresa prematura e l’ambiente cui essa si rivolgeva era troppo ristretto se nel giro di due anni la pubblicazione dovette modificare orientamento e denominazione: nel 1879 divenne settimanale e cambiò il nome in «La Natura: rivista di scienze fisiche e naturali» allargando così anche il proprio programma scientifico. I fratelli Treves ripresero lo stesso titolo aggiungendo agli interessi anche l’arte «La natura: rivista delle scienze e delle loro applicazioni alle industrie e alle arti». Uscì per un anno e mezzo. Solo di quest’ultima la Civica conserva tutte le due annate che sono giunte in biblioteca grazie alla donazione di Corradino Sella (possessore precedente era stato Alfonso Sella). Non si conserva invece né la rivista di Cappanera, né la sua continuazione. Il titolo “Natura” ritornò in auge quando negli anni trenta del Novecento fu ripreso per una nuova rivista, curata da Manlio Morgagni e Luigi Poli, ma l’attenzione verso i temi elettrici fu meno rilevante (la biblioteca conserva di quest’ultima le annate 1930-1931), a favore di un interesse crescente verso l’uso delle conoscenze scientifiche in ambito coloniale.
“Nel 1882 venne fondato a Milano il settimanale illustrato «L’elettricista», bollettino destinato a una larghissima divulgazione. Molto attivi su questo periodico erano docenti di fisica nelle scuole secondarie milanesi, sopra tutti Alessandro Volta, nipote del grande omonimo, e Francesco Grassi. Questo gruppo nel 1888 diede vita a un’associazione, la Società italiana di elettricità, destinata a favorire gli studi e le applicazioni elettriche. Dopo cinque anni di attività grama, tra l’indifferenza generale l’associazione si sciolse”.
La stampa periodica ebbe finalmente la sua prima rivista di buon livello con la fondazione, nel 1892, de «L’elettricista. Rivista mensile di elettrotecnica», omonimo dei precedenti, pubblicato a Roma sotto la direzione di un comitato formato da Fedele Cardarelli, Italo Brunelli e Angelo Banti. “Sulle pagine di questo periodico fecero la loro comparsa i primi studi di quegli elettrotecnici che avrebbero rappresentato la ricerca scientifica italiana dopo Galileo Ferraris, la cui morte avvenne nel 1897. Scrissero qui Guido Grassi, che insegnava a Napoli, Moisè Ascoli, professore di fisica tecnologica alla Scuola di applicazione di Roma, con i suoi allievi destinati a un importante avvenire, Ferdinando Lori e Giovanni Giorgi, Luigi Lombardi, che veniva dal Politecnico di Zurigo, l’assistente prediletto di Ferraris, Riccardo Arnò, Emanuele Jona, direttore del laboratorio della Pirelli, Giuseppe Sartori, giovane ingegnere milanese che il consiglio dell’illustre Colombo aveva mandato a Trieste a servire il governo austriaco, ma anche a studiare da vicino la grande elettrotecnica ungherese. Ciò che caratterizza questa produzione scientifica è la sua scarsa dinamicità. Ogni studioso sembrava concentrato su un singolo problema, manteneva una visione parziale dell’elettrotecnica, senza peraltro dare, nell’area ristretta studiata, lavori destinati a lasciare una grande impronta”.
Le collezioni civiche conservano in 9 volumi le annate che vanno dal 1900 al 1908. Il numero di dicembre del 1908 riguarda l’istruzione professionale e fa riferimento anche alla Scuola Professionale di Biella.
Negli anni 90 del secolo XIX, con la nascita dell’AEI, Associazione elettrotecnica italiana, si venne a formare una struttura che consentiva uno scambio costante di informazioni e opinioni, un dibattito teorico tendenzialmente collegato ai più vitali interessi industriali, una sede di pubblicazione per studi di ampiezza e profondità tali da non trovare spazio sulla citata «L’elettricista» o su altre riviste di minor conto che erano sorte o andavano sorgendo a cavallo tra i due secoli, come «L’energia elettrica» o «L’elettricità», un legame, infine, tra università e mondo del lavoro.
La Biblioteca Civica di Biella conserva de «L’Elettricità: rivista settimanale illustrata» le annate dal 1901 al 1908 e anche le annate del periodico che ne fu continuazione e cioè la «Rivista tecnica dell’elettricità: pubblicazione settimanale illustrata» dal 1909 al 1917. Invece, de «L’energia elettrica» quelle che vanno dal 1931 al 1964. Negli anni del Fascismo la rivista aveva come sottotitolo “organo ufficiale per gli atti della Unione nazionale fascista industrie elettriche (UNFIEL) e della federazione fascista dei gruppi regionali imprese elettriche (FENAGRIEL), che perderà nell’aprile del 1945 per poi diventare nell’agosto dello stesso anno l’organo di ANIDEL e FENIEL.
Degli «Atti della associazione elettrotecnica italiana» pubblicati a Milano da Stucchi Ceretti & C. dal 1896 al 1913 non si possiedono annate, ma è custodita alla Biblioteca Civica di Biella la collezione di periodici che ne sono la continuazione e cioè «L’elettrotecnica: giornale ed atti della Associazione elettrotecnica ed elettronica italiana» che iniziò nel 1914 e uscì fino al 1992. A Biella sono consultabili gli anni tra il 1923 e il 1957.
Oltre a queste testate più rilevanti sono anche presenti altri titoli e cioè: Il giornale degli elettricisti: periodico quindicinale, illustrato, per gli industriali, operai e studiosi di elettrotecnica (annate dal 1924 al 1936), poi continuato dalla Rivista di elettrotecnica e meccanica: giornale degli elettricisti e dei meccanici (annate dal 1936 al 1943).
Oltre alle riviste italiane la collezione di periodici storici comprende anche un interessante titolo tedesco, mentre i due periodici inglesi per ingegneri trattano dell’energia elettrica solo marginalmente (questi ultimi provengono dalle collezioni della Scuola Professionale di Biella).
Per chiudere la carrellata merita la citazione il periodico «Torino e l’Esposizione italiana del 1884: cronaca illustrata della Esposizione nazionale-industriale ed artistica del 1884» pubblicato da Roux e Favale a Torino e da Treves a Milano nel 1884. L’esposizione, come è noto, diede grande spazio all’elettricità allestendo anche un padiglione dedicato e la cronaca illustrata ne dà conto. La Biblioteca Civica di Biella possiede tutti i numeri rilegati che sono stati donati nel 1956 da Maria Pia Bilotti.