Vol. II pp. 241-243 + App. vol. XXVII
BENNA (Benna), com. nel mand. di Candelo, prov. edioc. di Biella, div. di Torino. Dipende dal senato di Piem. ,intend .prefett. insin. ipot. e posta di Biella.
Fu antico feudo degli Avogadri, che lo ebbero dalla chiesadi Vercelli, cui avealo donato Ottone III imperatore con diplomadel 999. Ne furono consignori anche i Ferreri di Masserano nel secolo xv. Ebbe un priorato di monaci cluniacensi.
In due parti chiamate l’una Capo Villa, e l’altra FondoVilla è diviso Benna da un canale, le cui acque ingrossatesi, non ha gran tempo, per dirottissima pioggia, rovinarono il ponte di cotto che lo valicava da un secolo. Si ebbe cura che il novello ponte vi fosse di molto solida costruzione.
Bagnano anche le terre di questo paese un piccolo rivo, denominato l’Ottina, che proviene dal torrente Cervo, ed una roggiao canale detto la Marchesa, che dallo stesso torrente deriva, e, dopo aver percorso questo territorio, inaffia i prati e le risaje di Massaza, Villanuova e Buronzo.
Di qua si dipartono due strade comunali: l’una a ponente conduce a Biella per la lunghezza di tre miglia e un quarto, l’altra a levante tende a Massaza ed accenna a Vercelli.
Le produzioni territoriali sono il grano, la segale in mediocre quantità, e ben poca meliga. Il principale ricolto vi è quello dell’uve. I prati danno fieno bastante per nodrire 400 capi di bestiame cornuto. I cacciatori vi trovano quaglie, pernici, beccaccie e moltitordi.
La parrocchiale è sotto l’invocazione di S. Pietro, la cuifesta si celebra con grande concorso di villici dei luoghi vicini.
Ogni tre anni vi si fa pure con istraordinaria pompa la solennità di N. Donna del Ss. Rosario. Questa chiesa dal presbitero a tutto il coro è di gusto moderno con lavori di stucco ed altri ornati: il resto ne è distile antico. Ha tre navate: quella di mezzo è grande ed elevata; le altre sono più basse e sorrette da colonne di pietra. All’ingresso vi si vede un piccol atrio sostenuto da colonne. Sene rimodernò la facciata nel 1766. Eravi già una collegiata di canonici fondata da Sebastiano Ferrero di Biella, che acquistò in feudo questo luogo, e fu generale di Filippo II duca di Savoja. Il comune gode del diritto di nominare il parroco alternativamente cogli eredi del principe di Masserano. Avvi innoltre la chiesa della confraternita di S. Giovanni evangelista, la quale fu altre volte parrocchia. Essa è di una sola navata, con cupola adorna di molto belle pitture. Fu consecrata da monsignor Tadini arcivescovo di Genova nel 1832.
Sonovi anche due oratorii dedicati uno alla natività di N.Donna e l’altro a S. Rocco.
Esistevi un antico castello spettante agli eredi del principe di Masserano. Era esso munito di quattro torri, una delle qualista tuttora in piè. Vi si veggono camere molte ampie, ornate di bei dipinti; in una delle quali cessò di vivere la principessa Cristina Fieschi-Masserano.
Gli abitanti di Benna per essere vicini alle risaje sono soggetti alle febbri intermittenti.
Popolazione 800.
Appendice vol.XXVII p. 470
BENNA sta alla distanza di quattro miglia, a scirocco, da Biella. Gli abitanti di questo comune, che ottantadue anni fa erano 920, ascendono ora (1848) a soli 526, vale a dire a 394 di meno.