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CAMBURZANO (Camburtianum), com. nel mand. di Mongrando, prov. e dioc. di Biella, div. di Torino. Dipende dal senato di Piem., intend. prefett. insin. ipot. e posta di Mongrando.
Questo villaggio ebbe a signori gli Arborei di Vercelli; de’quali fu Carlo Giovanni Aurelio cavaliere della Nunziata, generale di fanteria e di cavalleria al servizio di Carlo Emanuele I. Il fratello di lui Mercurino Filiberto fu grande scudiere di quel Duca. In appresso ebbero anche parte alla signoria di Camburzano i Montegrandi, gentiluomini di Biella, che presero il nome dal vicino castello di Mongrando.
Camburzano è discosto un miglio e mezzo da Biella e da Mongrando. A questo luogo conduce una via comunale dalla parte diponente. A Biella mette una strada che vi corre dalla parte di levante.
La parrocchia è sotto il patrocinio di S. Martino: oltre una rendita fissa di lire 669, essa gode in supplemento una congrua di lire 200.
Terreni coltivati ed abitati ettari 216. 73. 1, sterili e incolti112. 53. 8; foreste comunali 1. 96. 0, particolari 44. 41. 0; acque e stagni 2. 84. 1.
I suoi scarsi prodotti ascendono a 100 quintali metrici di meliga ed a 3550 di fieno. I beni sono molto divisi tra i terrazzani e cinti da siepi e fosse. Vi si coltivano poco le viti, perché le uve non vi giungono a perfetta maturità.
Si mantengono da 123 vacche, 29 asini, 150 pecore e 80 majali.
Il territorio di Camburzano è sovente flagellato dalla grandine epperciò una parte dei terrazzani è costretta a procacciarsi altrove il proprio sostentamento esercitando il mestiere del muratore od applicandosi all’agricoltura.
Popolazione 825.
Appendice vol. XXVIII p. 17
CAMBURZANO sta nel Biellese alla destra dell’Ingagna, in distanza di miglia 2 1/2 a libeccio da Biella. La popolazione del comune, che nel 1774 era soltanto di 783 abitanti, ascende ora al novero di 915 con 174 case e 199 famiglie.
Lo ebbero in feudo con titolo di contado anche i Tettù della città di Fossano.
Il villaggio di Camburzano si onora di Lampo Camilla, figliuola dell’architetto Antonio e di Delfina Rossi, la quale nacque il 25 gennajo del 1779. Educata nelle belle lettere, dimostrò sin da fanciulla una grande disposizione per la poesia e ne colse meritati allori. Scrisse diversi componimenti, fra cui rammentiamo Lo Spergiuro, commedia di carattere, la quale venne nel 1819 rappresentata e replicata con generale applauso per quattro sere al teatro d’Angennes in Torino e sugli altri teatri d’Italia riprodotta con aggradimento.
Questa esimia poetessa, che fu poi moglie al sig. Anselmi Stefano, segretario nell’amministrazione del Debito pubblico, emulò nell’Accademia filodrammatica di Torino le prime attrici nel tragico e nel comico e venne pe’ suoi meriti letterarii aggregata all’accademia degli Irrequieti di Chieri, degli Indefessi d’Alessandria, dei Pastori della Dora col nome di Corinna ed a quella degli Erranti di Fermo. È pure nativo di Camburzano Martinotti Andrea, sacerdote, il quale sulla fine del secolo scorso fu professore di filosofia nei seminarii di Biella e di Vercelli, d’onde passò ad insegnarela fisica e la chimica nella R. Accademia di Torino. È autore di varii scritti sì poetici che filosofici.