Biellettrico – Il Biellese elettrico 1882-1962: dalla prima scintilla all’ENEL
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L’archivio del Lanificio Giovanni Battista Vercellone e Figli conserva una ricca collezione di riviste tecniche, scientifiche ed economiche risalenti agli ultimi decenni dell’Ottocento.
Le inserzioni pubblicitarie erano anche all’epoca indispensabili e spesso occupano una parte significativa della pubblicazione. A partire dagli anni Ottanta del XIX secolo, l’elettricità si fa strada tra macchinari, coloranti, accessori tessili, servizi di spedizione.
“L’Industrie Téxtile. Moniteur de la filature, du tissage, des apprêts, de la teinture et des industries qui s’y rattachent” era una rivista mensile nata a Parigi nel 1885. I Vercellone si abbonano già nel 1886 e la collezione risulta completa fino al 1891. La ricca illustrazione di copertina riassume visivamente i temi trattati: il piccolo gregge, la filatura e la tessitura, le pezze contraddistinte dai nomi delle principali materie prime, inseriti in un paesaggio dominato dall’opificio e completato dai trasporti su rotaia e via mare.
Gli articoli toccano gli argomenti più svariati, mentre la prima e l’ultima parte di ciascun numero sono dedicate agli annunci pubblicitari, relativi soprattutto all’impiego dell’elettricità per l’illuminazione.
La Société L’Éclairage Électrique, fondata nel 1887 da Hippolyte Fontaine, reclamizza l’illuminazione speciale per filature e tessiture con lampade ad arco e a incandescenza. Fontaine era socio di Zenobe Gramme nell’azienda che mise sul mercato le dinamo Gramme.
Gli ingegneri Sée di Lille affiancano gli impianti elettrici a quelli a gas.
Compare anche la Compagnie Continentale Edison, fondata a Parigi il 2 febbraio 1882 per organizzare e autorizzare le società di illuminazione elettrica in tutta l’Europa continentale; fu con questa che Giuseppe Colombo firmò nel 1882 un contratto di licenza esclusiva per l’Italia del sistema elettrico basato sulla dinamo Edison e fondò a Milano un Comitato Promotore per l’Applicazione dell’Energia Elettrica in Italia e costruì la centrale di Santa Radegonda, prima centrale elettrica dell’Europa continentale.
Tutta italiana invece “L’Industria. Rivista tecnica ed economica illustrata” pubblicata da un gruppo di industriali; nel consiglio di amministrazione compare anche il biellese Corradino Sella, in compagnia di Pio Borghi del Cotonificio Cantoni e dei Filati Cucirini, Edoardo Amman del cotonificio omonimo, Giulio Prinetti delle Officine meccaniche Prinetti Stucchi e C. e Giulio Tosi delle officine meccaniche omonime di Legnano che avevano fornito i macchinari per la centrale di Santa Radegonda. Tra gli inserzionisti. l’ingegner Emanuele Mende di Torino, anch’egli partecipe dell’installazione dei Santa Radegonda.
Notevole è la pubblicità a tutta pagina della Mather & Platt di Manchester, raffigurata come una grande officina in piena attività sulla quale si affacciano eleganti signori e signore che ammirano le meraviglie dell’elettricità e dell’ingegneria: motori di ogni genere, pompe, estintori, macchinari, impianti ferroviari, dinamo, macine.
E finalmente si trova anche la Società Italiana di Elettricità, quella di Santa Radegonda sopra citata, che vanta di aver già illuminato opifici, teatri, piroscafi stabilimenti pubblici con 25.000 lampade installate.
Non ultima, la Tecnomasio che propone dinamo, lampade e strumenti di misurazione. Ma la Tecnomasio che si espande nel Biellese merita un approfondimento (clicca qui).