Biellettrico – Il Biellese elettrico 1882-1962: dalla prima scintilla all’ENEL
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La “Lumière Électrique” dei Vercellone di Sordevolo
La rivista “La Lumière Électrique. Journal universel d’Électricité” fu pubblicata per la prima volta a Parigi nell’aprile del 1879, in seguito alla comparsa del fonografo di Thomas A. Edison e del telefono di Alexander Graham Bell alla Esposizione Universale di Parigi del 1878. Con la costruzione di dinamo e motori sempre più potenti e con l’invenzione della lampadina a incandescenza, si comprese l’importanza della tecnologia elettrica per l’industria e si cominciò a sentire l’esigenza di realizzare rassegne specializzate. La prima iniziativa, promossa proprio dai fondatori della rivista, fu l’Esposizione internazionale di elettricità che si tenne a Parigi dal 15 agosto al 15 novembre 1881, durante la quale fu presentato il sistema di illuminazione Edison.
I Vercellone, sempre aggiornati e attenti alle novità, si abbonano tempestivamente alla rivista; l’archivio del Lanificio Giovanni Battista Vercellone e Figli ne conserva 6 numeri dal 1879 al 1882. Sul primo di questi, del novembre 1879, l’articolo intitolato L’èlectricité comme force motrice, messo in evidenza da segni a matita, riporta e commenta una conferenza tenuta pochi mesi prima dall’ingegnere William Edward Ayrton a Sheffield davanti a 4.000 operai. Il pezzo riguarda i vantaggi derivanti dalla produzione di energia idroelettrica e la conseguente necessità di immagazzinare anche quella non impiegata.
L’articolo si chiude con un auspicio: “M. Ayrton croit qu’il faut attendre le siécle prochain pour que l’idée de la distribution de la force motrice par l’électricité se réalise. Est-ce que le vingt années qui nous en séparent ne suffisent pas pour résoudre la question?… Après avoir canalisé la lumière la chaleur par le gaz, la pensée par les fils télégraphques et les tubes pneumatiques, laparole par les conducteures téléphoniques ne pouvons-nous pas achever l’oeuvre en distribuant l’électricité qui amènera chez nous la force motrice, cet élément indispensable du travail. M. Ayrton a été trop réservé. Le progrès marches à pas de géant et les découvertes qui se succédent si rapidement depuis quelques années nous montrent qu’oser c’est pouvoir. Qui osera le premier?”.
Il numero della rivista prosegue quindi con l’articolo che descrive la “machine dynamo-électrique” di Thomas Edison, presentata l’anno precedente all’Esposizione parigina.
Il successivo numero della rivista custodito nell’Archivio Vercellone risale al 7 gennaio 1882, poco dopo la chiusura della Prima Esposizione Internazionale dell’Elettricità. L’editoriale è l’occasione per comunicare ai lettori che la rivista diventa settimanale e aumenterà il numero di pagine, con l’obiettivo di rendere conto dei progressi della ricerca nel campo dell’elettricità e delle sue applicazioni, sia in Francia che all’estero. La promessa viene mantenuta infatti dei due primi numeri dell’anno attraverso due lunghi articoli che illustrano dettagliatamente tutti i progressi fatti nel corso del 1881.
Nei numeri successivi “La Lumière Électrique” si arricchisce di illustrazioni che raffigurano l’Esposizione appena conclusa e l’impiego dell’elettricità in diversi contesti.
Fonti
- Sergio Onger, Le esposizioni di arti e industrie, voce in Treccani.it.